Liturgia e musica sacra
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Alla ricerca della voce perduta, con Filippo Mineccia
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Alla ricerca della voce perduta, con Filippo Mineccia

Liturgia e musica sacra

In questo episodio del podcast, Aurelio Porfiri ospita Filippo Mineccia, uno dei più affermati controtenori della scena internazionale. Per molti, il termine "controtenore" può sembrare misterioso, ed è proprio per questo che Aurelio Porfiri ha invitato Filippo Mineccia a spiegare in dettaglio di cosa si tratta e a chiarire le differenze tra controtenori, castrati e altre tipologie di voci come i sopranisti e i contraltisti.

Filippo offre una panoramica affascinante sul ruolo del controtenore, descrivendolo come un uomo che canta nel registro femminile di contralto, mezzosoprano e soprano, utilizzando una tecnica di falsetto rinforzato. Questa tecnica permette di raggiungere le sonorità tipiche degli evirati cantori, che dominarono la scena musicale sacra e operistica tra il XVII e il XVIII secolo.

Nel corso della conversazione, Filippo spiega anche la differenza tra controtenori e castrati, figure storiche ormai scomparse, ma che hanno avuto un ruolo cruciale nella storia della musica. I castrati, a cui veniva impedito lo sviluppo dei caratteri sessuali maschili attraverso la castrazione prepuberale, sviluppavano una struttura fisica particolare che combinava una cassa toracica maschile con una laringe più piccola e flessibile, dando vita a una voce potente e unica. Oggi, i controtenori si propongono come l'alternativa moderna a questi cantanti, interpretando con grande maestria il repertorio barocco che un tempo era riservato ai castrati, e ovviamente non subendo l’orrenda mutilazione di quest’ultimi.

Il podcast offre un'opportunità preziosa per approfondire la storia e la tecnica vocale del controtenore, esplorando un affascinante capitolo della musica sacra e operistica europea.

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