Abbiamo già incontrato il beato Giuseppe Allamano (1851-1926) che diceva: “La liturgia ben fatta ha operato conversioni; se mal fatta le impedisce“. In effetti, qui il quesito è: a Messa va bene tutto, basta che si canti? Vediamo che in molte chiese, non ci si cura della qualità di quello che si canta, basta che si canti qualcosa, basta che i fedeli siano “intrattenuti” con qualche tipo di musica, anche se essa è non adeguata all’azione liturgica. Allora, bisogna domandarsi se questo modo di ragionare faccia bene allo scopo dell’azione liturgica oppure no. La mia risposta, lo dico dall’inizio, e che e meglio delle Messe senza musica, piuttosto che liturgie dove la musica disturba. Qui ci riferiamo a Messe nella forma ordinaria del rito romano, nella Messa tradizionale c’è certamente più attenzione a questo aspetto.
Se si partecipa alla liturgia per trovare quel senso di adorazione, quel senso del sacro, quell’essere alla presenza del Signore, certamente una musica non adeguata, cantata male, biascicata, trascinata senza nessun gusto, smielata, sentimentalistica, non aiuta a raggiungere quello che è lo scopo fondamentale della liturgia, che come sappiamo è la gloria di Dio in primis e poi la santificazione dei fedeli. Si dovrebbe avere molta attenzione sulla qualità della musica della liturgia. Qui non ne faccio una questione di lingue vernacolari o latino, ne faccio proprio una questione di buon gusto. Alcune volte, i canti che vengono eseguiti, il modo in cui vengono eseguiti, fa veramente distogliere dall’acquisire quel senso di preghiera che si dovrebbe raggiungere, fa piuttosto pensare ad uscire di lì il prima possibile.
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