Tempo fa ho avuto il piacere di incontrare e pranzare con Marcel Peres, animatore dell’Ensemble Organum, specializzato nell’esecuzione di musica antica, incluso il canto gregoriano e il canto romano antico, in un modo diverso e più “etnomusicologico” rispetto alla tradizione solesmense.
È stata una conversazione affascinante, che ha toccato molti temi, una conversazione che sicuramente mi ha dato il modo di approfondire alcuni argomenti musicologici che comunque già erano presenti nella mia mente, in quanto io seguo il lavoro di questo musicista da più di vent’anni. Uno dei temi che si è toccato è quello del rapporto con la memoria. Noi sappiamo che anticamente, non essendoci notazione musicale, quello che veniva eseguito, veniva eseguito seguendo la memoria. Quindi, questo concetto di esecuzione del canto gregoriano come se i cantori avessero di fronte uno spartito, nel senso moderno, è fuorviante.
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