Se venisse fatta oggi una recensione riguardo lo stato di funzionamento degli organi a canne nelle nostre chiese, ci accorgeremmo di quanti di essi versano in condizioni precarie, se non disperate. Certo, ci sono anche chiese dove gli organi vengono curati e godono di regolare manutenzione ma in molti altri luoghi essi sono stati abbandonati al proprio destino, una lenta ed inesorabile estinzione. A differenza dei dinosauri, che si estinsero circa 66 milioni di anni fa sembra per un meteorite, qui l’estinzione è provocato da un impatto altrettanto potente, quello con l’ignoranza.
Eppure è strano che si facciano morire gli organi in nome del Concilio Vaticano II che aveva chiaramente detto: “Nella Chiesa latina si abbia in grande onore l'organo a canne, strumento musicale tradizionale, il cui suono è in grado di aggiungere un notevole splendore alle cerimonie della Chiesa, e di elevare potentemente gli animi a Dio e alle cose celesti. Altri strumenti, poi, si possono ammettere nel culto divino, a giudizio e con il consenso della competente autorità ecclesiastica territoriale, a norma degli articoli 22-2, 37 e 40, purché siano adatti all'uso sacro o vi si possano adattare, convengano alla dignità del tempio e favoriscano veramente l'edificazione dei fedeli”. Ora, su queste ultime frasi si potrebbe aprire un mondo, ma non lo faccio qui, mi limito a constatare che il Vaticano II ha chiesto di tenere in grande onore l’organo a canne. Grande onore!
E invece si è lasciato spesso gli organi all’abbandono. Strano poi, in quanto un organo è anche un investimento per la chiesa, un organo nuovo medio-grande costa come un appartamento. Ma non c’è interesse in un nuovo organo, oramai questo strumento viene concepito da alcuni ignoranti come una reliquia del passato, non più attuale. Ed è vero che è difficile trovare chi lo sa suonare, anche perché se tu pretendi di trovare i fiori per la chiesa senza pagarli dovrai accontentarti di quelli rubati su qualche tomba. Qui i “fiori musicali” vengono rubati sulla tomba della buona musica sacra, che finché ci saranno persone che hanno veramente a cuore la liturgia, non riposerà in pace.