Penso che chi segue quello che scrivo, sa bene la mia posizione, a volte critica, sulla situazione della musica sacra attuale. Naturalmente questa situazione si è evoluta nel tempo, sarebbe puerile pensare che tutto è nato solo negli ultimi anni. Un evento che certamente portò a dei cambiamenti imprevisti fu quello del Concilio Vaticano secondo.
Si è letto tantissimo sul Concilio e sulla sua ermeneutica. Certamente alcune interpretazioni di questa assise ecumenica, hanno portato ad una svalutazione di fatto del ruolo e della dignità della musica liturgica e te la sua importanza. Un musicista che ha attraversato questi decenni difficili è stato Domenico Bartolucci (1917-2013), maestro per tanti anni del coro della cappella Sistina, o Cappella musicale Pontificia. Sono stato suo discepolo per anni, portandogli una venerazione che ancora sento molto viva, pur dopo la sua morte. Quindi con lui ho avuto molte conversazioni che vertevano sul tema dell’evoluzione della musica sacra e ho potuto ascoltare dalla sua viva voce i rimproveri che egli faceva per alcuni abusi che si erano ormai impossessati della sua amata liturgia.
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