Pubblichiamo un articolo riguardo la vicenda del Duomo di Modena di cui abbiamo già parlato. In seguito pubblicheremo la replica del Vescovo.
"La ’rimozione’ del direttore della Cappella musicale del duomo Daniele Bononcini è un atto deplorevole". Non usa mezzi termini il Consiglio direttivo dell’Aisc-Gre, l’Associazione internazionale studi di canto gregoriano, con sede a Roma, nel commentare la notizia che vede licenziato il maestro organista Bononcini dopo 26 anni. La scelta della diocesi ha fatto molto rumore: i coristi, tutti volontari, infatti, hanno scelto di ’incrociare le braccia’ per esprimere la loro solidarietà a Bononcini e si sono detti sgomenti per l’accaduto. La conseguenza più tangibile, è stata l’assenza della musica del coro durante le celebrazioni.
Scoppiato il caso, la diocesi ha risposto di essersi trovata costretta a licenziare il maestro, perché i conti del duomo sono gravati da un ’buco’ di bilancio che supera i 300mila euro. "E’ stato licenziato per motivazioni economiche – ha confermato il vescovo Erio Castellucci – C’è un grave passivo e bisogna correre ai ripari".
La ricostruzione, però, non convince l’Aisc-Gre, che in una nota di fuoco ha preso le difese di Bononcini attaccando la curia modenese. "Il deplorevole atteggiamento del Capitolo metropolitano – si legge – mette in luce la debolezza dei vertici della diocesi ai quali è affidata la cura e la dignità della sacra liturgia. Viene così meno un elemento costitutivo stesso del rito, ovvero il canto sacro, che negli ultimi decenni è stata la prima preoccupazione del Maestro Bononcini, sotto la cui guida, e quella dei suoi collaboratori, schiere di bambini, giovani e adulti si sono formati sia all’interno delle compagini corali del duomo, sia presso la Scuola di musica sacra. Grazie all’opera di Bononcini – prosegue l’associazione – in moltissimi hanno avuto accesso alla bellezza della liturgia che oggi, a Modena, piomba nel grigiore di musiche banali e sradicate dalla tradizione della Chiesa, incuranti degli effetti che questo sciagurato gesto ha già avuto e avrà sui fedeli. La totale indifferenza alla liturgia è la vera chiave di lettura di questo deplorevole gesto consumatosi nella cattedrale modenese e, paradossalmente, è in netto contrasto con le indicazioni del Santo Padre Francesco che, nella sua ultima lettera apostolica, ’Desiderio Desideravi’, richiama al ruolo dei laici proprio nella liturgia e nella formazione liturgica. Cosa che il Maestro Bononcini ha sempre realizzato con competenza, sensibilità e arte. Resta da dire – chiude l’associazione – che il licenziamento è stato emesso in uno stato di diritto quale è la repubblica italiana, le cui leggi speriamo vengano rispettate in termini di tutela del lavoratore anche con l’entrata in scena di forze sindacali e, se necessario, rappresentanti legali".