Vi sarà capitato di aver visto proposte in cui il canto gregoriano viene presentato cone “musica per meditare”. A molti questo sembra una esaltazione del canto gregoriano, quasi un recupero della sua importante funzione dopo troppi anni di abbandono e ostracismo. A questo si aggiungono tutte quelle teorie che vedono il canto gregoriano come benefico per la salute o che fa fare più latte alle mucche e via dicendo.
Io non penso che questo recupero in senso new age del canto gregoriano sia una cosa buona. Questo per il semplice fatto che si può perdere la funzione primaria del canto gregoriano, quella di essere musica liturgica. La meditazione in cui induce il canto gregoriano non è quella di tipo buddista, ma una meditazione che ha un centro preciso, e quel centro è Dio. Il canto gregoriano è prima di tutto preghiera fatta canto, non preghiera in senso religioso vago, ma preghiera che può trovare il suo nutrimento soltanto nella liturgia.
Bisogna stare attenti ad associare il canto gregoriano con qualcosa che in fondo gli è estraneo e che in definitiva è anche superfluo. Se il canto gregoriano perde la sua funzione primaria, perde del tutto lo scopo per cui è stato concepito.
Non molto diverso è il discorso dell’esecuzione del canto gregoriano in concerto. Per quanto esso possa essere ben eseguito, anche questa è una vera forzatura, il canto gregoriano non è musica da concerto. Non dimentichiamo che esso trova la sua dimensione più importante ed essenziale nell’azione liturgica. Purtroppo oggi viviamo in un tempo in cui il canto gregoriano è stato cacciato via dalla liturgia e quindi far credere che esso sia musica che serve ad altro è del tutto fuori luogo.
In effetti, non è neanche buono chiamarlo “musica”, alcuni dicono “musica gregoriana “ ma suona veramente improprio. Esso è preghiera cantata, credo che non ci sia definizione migliore di questa per comprendere le sue finalità. In esso la Chiesa canta le sue lodi al Creatore di tutte le cose. Perdendo il canto gregoriano non abbiamo solo perso un tipo di canti, ma abbiamo anche perso una via spirituale fondamentale per essere ammessi in punta di piedi alla presenza di Dio.
Concordo su ogni parola. Il recupero lentissimo del Gregoriano e della Musica Liturgica in corso da parte di molte formazioni corali troppo spesso si limita ad esecuzioni perfette in sale da concerto ... come quando si va in un museo a contemplare opere d'arte del passato. Viene così a mancare l'adesione del canto sacro alla sua destinazione originaria che è l'azione Liturgica.
grazie e ciao