Liturgia e musica sacra

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Il fervore mistico: O magnum mysterium

Il fervore mistico: O magnum mysterium

Aurelio Porfiri

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Aurelio Porfiri
gen 07, 2025
∙ A pagamento

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Il fervore mistico: O magnum mysterium
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Sappiamo bene che una delle epoche più gloriose per la musica sacra è quella rinascimentale, un’epoca in cui l’arte vocale raggiunge vertici straordinari, vertici che difficilmente poi saranno superati. In questa epoca, come sappiamo, risplende altissima l’arte di Palestrina, il modello della polifonia sacra. Ma anche altri compositori mostrano il loro enorme talento a servizio spesso della Chiesa e anche delle corti. Non dimentichiamo che accanto alla straordinaria produzione per la liturgia ci fu anche una grande fioritura della musica profana, che si incarnava specialmente nella forma del madrigale, una forma che vide i suoi esiti più alti proprio in questo periodo.

Ma la musica sacra era il principale sbocco per i compositori dell’epoca. Fra i grandissimi non possiamo non annoverare il sacerdote spagnolo Tomás Luis de Victoria (1548-1611), ancora oggi fra i nomi più conosciuti e fra i compositori più eseguiti. In effetti dei tre identificati come il vertice della scuola romana, cioè Palestrina, Orlando di Lasso e Victoria, quest’ultimo viene identificato come il più mistico, non so con quanta accuratezza. Mi fu detto in passato che Lasso scriveva musica per le corti principesche, Palestrina per la corte papale e Victoria per Dio. Una sintesi senz’altro imprecisa che vuole rendere conto di una complessità in un modo un poco superficiale. Quello che certamente è vero, è che esiste nella musica del compositore spagnolo, che in effetti si dedicò completamente alla musica sacra, una qualità intensa e profondamente spirituale, un misticismo “spagnolo“, nel senso dei grandi santi di quell’epoca che sono alla base della mistica, come Giovanni della Croce e Teresa d’Avila.

Con quest’ultima secondo una certa tradizione il Victoria sarebbe stato in contatto ma questo è smentito da quanto leggiamo in un articolo del musicista e carmelitano Antonio Bernaldo de Quirós Álvarez che tra l’altro dice:

“È dimostrato già che Santa Teresa e Tomás Luis de Victoria non avevano una relazione diretta. A causa della differenza di età e cammini. Teresa nacque nel 1515 e Victoria nel 1548. Lei, quindi, era trentatré anni più vecchia di Victoria. (Forse il padre di Victoria e Teresa potevano essere della stessa banda di amici, dato che erano della stessa età, più o meno, co-parrocchiani di San Juan, e non vivevano lontano)”.

Ma, anche se non ci fu un incontro diretto, si può pensare che il profondo misticismo della grande Teresa, come degli altri grandi santi spagnoli e la rinnovata spiritualità della controriforma cattolica, avevano certamente penetrato nel cuore del musicista spagnolo, facendolo divenire uno dei più grandi compositori dell’epoca rinascimentale.

Fra i brani più celebri del nostro autore c’è O magnum mysterium, a quattro voci miste.

Questo mottetto è senz’altro uno dei più straordinari esempi di quelle qualità di cui discutevamo poco sopra, con lo straordinario misticismo e quella intensità spirituale che nella musica di Victoria si percepisce in modo tangibile, si può quasi toccare. Con la sua straordinaria abilità compositiva ci fa abitare in un mondo soprannaturale, un mondo in cui la fede non è semplicemente relegata ad una devozione privata ma si fa amore intenso, passionale ma in modo sublime. Nella dedica delle sua raccolta Cantica Beatae Virginis al cardinale Michele Bonello, Victoria diceva:

“Si alguien buscara utilidad, nada es más útil que la música, que penetrando con suavidad en los corazones a través del mensaje de los oídos, parece servir de provecho, no sólo al alma sino también al cuerpo“ (Se qualcuno cercasse l'utilità, niente è più utile della musica, che penetrando dolcemente nei cuori attraverso il messaggio delle orecchie, sembra giovare non solo all'anima ma anche al corpo).

In effetti questa idea della musica che attraverso lo spirito fa bene anche al corpo attraversa tanti secoli e viene poi valorizzata dalla moderna musicoterapia. Purtroppo questo non viene compreso molto ai nostri tempi, tempi in cui non si capisce che la musica può avere effetti benefici sul corpo, ma anche effetti malefici, se si promuovono stili e generi che non sono confacenti alla dignità del culto divino. Ma è un problema che ci porterebbe lontano.

Il testo del mottetto O magnum mysterium è tratto da uno dei responsori per il mattutino di Natale ma usato anche per la festa della Circoncisione del Signore:

“O magnum mysterium et admirabile sacramentum ut animalia viderent Dominum natum iacentem in praesepio. O Beata virgo cuius viscera meruerunt portare Dominum Jesum Christum. Alleluia” (O grande mistero e mirabile sacramento, che gli animali vedessero il Signore appena nato giacente nella mangiatoia. O Vergine Beata, il cui ventre meritò di portare il Signore Gesù Cristo. Alleluia).

Il testo di questo responsorio ci introduce con grande efficacia nel mistero del Natale, e nella stessa categoria di “mistero“.

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