Tutti noi siamo familiari con la preghiera dell’Ave Maria, alcuni la recitano ogni giorno come preghiera serale o mattutina o nel rosario. È anche noto che questa preghiera è stata musicata milioni di volte e vorrei presentare alcune di queste versioni in modo che chi non le conoscesse possa andarsele a cercare.
Comincio con l’Ave Maria in canto gregoriano. Ci sono varie versioni, l’offertorio che presenta le parole dell’angelo in modo melismatico ed enfatizzando la ricchezza semantica di ogni parola e poi abbiamo l’antifona in tono semplice, facile da cantare e veramente alla portata di ogni assemblea educata al canto liturgico.
Nel rinascimento si sono composte tante versioni dell’Ave Maria ma direi che la più nota ai nostri giorni è l’Ave Maria del compositore spagnolo Tomas Luis de Victoria, attivo a Roma per gran parte della sua vita. Questa Ave Maria alterna delicati contrappunti a momenti in cui il testo viene declamato in omoritmia dal coro. È un mottetto certamente tra i favoriti dei nostri cori contemporanei e lo si può trovare nei repertori corali in giro per il mondo.
Venendo più vicino ai nostri tempi abbiamo Lorenzo Perosi, insigne compositore di cui sono conosciute almeno due Ave Maria, una per coro a quattro voci dispari per il coro della Cappella Sistina, e una a due voci pari e organo. Quest’ultima, di facile esecuzione, è ancora estremamente popolare specie in cori giovanili o con pochi mezzi a disposizione. Un allievo di Lorenzo Perosi era il famoso maestro di coro Bonaventura Somma, anche lui autore di varie Ave Maria che conobbero un certo successo tra i cori. Ne ricordo una in mi bemolle maggiore per coro a voci miste e organo, con un bel linguaggio cromatico svolto in modo molto elegante, un pezzo di sicuro effetto. Successore di Lorenzo Perosi alla Cappella Sistina sarà Domenico Bartolucci, che anche compose tante Ave Maria. Di Bartolucci voglio ricordare quella che troviamo nel suo secondo libro dei mottetti per solo, coro all’unisono e organo, un brano di dolcezza ineffabile che si caratterizza per l’elegantissima scrittura organistica e per la bellezza delle melodie.
Insomma, è proprio vero che tutte le generazioni hanno chiamato Beata la Vergine Maria usando le parole dell’arcangelo Gabriele. Queste presentate sopra sono solo alcuni esempi che spero possano spingere alla ricerca anche di altre versioni di questa preghiera immortale.