Quando si è fisicamente o mentalmente in condizioni delicate ci si rende conto dell’importanza del valore dell’intercessione, cioè di sapere che ci sono altri che stanno pregando per noi. Questo è importante e essere parte di una rete di preghiera rafforza anche il nostro essere Chiesa. Ma è anche importante sapere che ci sono i santi a cui potersi rivolgere e che essi sono nostri compagni sulle strade della fede.
Sapere che qualcuno che magari non ti conosce dedica un pensiero spirituale per te, è importante ed è anche molto consolante. Ma sapere che i santi, nostri fratelli nella fede, sono con noi e intercedono per noi è una grande consolazione. Questo è in fondo quanto chiediamo in ogni Messa attraverso il sacerdote:
“In comunione con tutta la Chiesa, ricordiamo e veneriamo anzitutto la gloriosa e sempre vergine Maria, Madre del nostro Dio e Signore Gesù Cristo, san Giuseppe, suo sposo, i tuoi santi apostoli e martiri: Pietro e Paolo, Andrea, [Giacomo, Giovanni, Tommaso, Giacomo, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Simone e Taddeo, Lino, Cleto, Clemente, Sisto, Cornelio e Cipriano, Lorenzo, Crisogono, Giovanni e Paolo, Cosma e Damiano] e tutti i tuoi santi; per i loro meriti e le loro preghiere donaci sempre aiuto e protezione”.
Attraverso la Messa ci connettiamo non solo con i nostri fratelli, la Chiesa militante, ma soprattutto con la Chiesa trionfante.
Su internet dovremmo avere più lovers che haters, persone che pregano per le nostre necessità. Sappiamo quanto ne abbiamo bisogno. Eppure questi mezzi di comunicazione, per certo versi molto preziosi, divengono per alcuni mezzi per sfogare le proprie rabbie e frustrazioni.
Io chiedo sempre di pregare per me e sono sicuro che c’è chi lo fa, chi toglie qualche secondo ad altre occupazioni per pregare per un penitente, ignoto o meno che sia. Anche papa Francesco chiede sempre di pregare per lui.
Questo pregare ad invicem, è importante non solo per noi ma anche per loro, perché quello che si è fatto agli altri poi fatalmente ritorna. E coinvolgere la Chiesa trionfante in questo mette in moto quella circolarità della fede cattolica che ci fa bene.
La preghiera è un mezzo potente di guarigione, bisogna sempre affidarsi e fidarsi a Dio perché metta le mani nella confusione della nostra vita.
Chiediamo sempre più spesso di pregare per noi, oltre che per le necessità del mondo. Abbiamo bisogno di quel coro di preci che si innalza sulla nostra teste e che trasforma i nostri percorsi di guarigione in atti di abbandono alla volontà di Dio. Solo Lui può guarire e io sono certo che vuole sempre guarirci.
Non abbiamo paura di chiedere la preghiera a tutti, non solo ai preti, ma a medici, familiari, conoscenti, sconosciuti. Trasformiamo le nostre chiacchiere in una bella preghiera corale di intercessione, affidandoci all’aiuto dei santi. Dio si manifesterà.
Verissimo, è l'insegnamento Cristiano...