Non so quanti ci hanno fatto caso al di fuori dei circoli di liturgisti, ma il 26 settembre 2024 saranno 60 anni dalla promulgazione dell’Istruzione Inter Oecumenici, emanata dall’allora Sacra Congregazione dei Riti e dal Consiliium per l’applicazione della Sacrosanctum Concilium. Nel febbraio scorso per commemorare questo documento si è svolto un convegno alla Pontificia Università della Santa Croce. A firmare l’Istruzione, approvata da Paolo VI, furono il presidente del Consilium, cardinale Giacomo Lercaro, il prefetto della Sacra Congregazione dei Riti, cardinale Arcadio Larraona e il segretario della stessa, l’arcivescovo (poi cardinale) Enrico Dante, storico Cerimoniere Pontificio.
Il documento, come era lecito aspettarsi, cerca di guidare il cammino della neonata riforma liturgica, anche se per la promulgazione della nuova Messa bisognerà aspettare ancora 5 anni. Qui vorrei mettere a fuoco alcune idee che riguardano il canto liturgico. Bisogna tenere a mente che a volte il problema che scatena conflitti è quello ermeneutico, cioè il modo in cui si leggono certi testi che, senza volerlo, possono rischiare di essere travisati. Anche io, insieme ad Umberto Eco, non credo alla deriva incontrollabile del senso e credo che, seppure bisogna leggere nello spirito dei testi, certamente non bisogna tradirne la lettera.
Innanzitutto va ricordato che il documento di riferimento è Sacrosanctum Concilium di cui l’Istruzione (a cui ne seguiranno altre) è documento applicativo. Non può e non deve essere letto come un documento a sé stante. Lo scopo per cui questi documenti venivano emanati non era solo quello di offrire linee guida per un processo in itinere, ma anche quello di porre un argine agli esperimenti liturgici che lo stesso mons. Annibale Bugnini definiva come “eterna croce della riforma”. Il documento fu pubblicato il 26 settembre probabilmente in onore del Papa, in quanto quel giorno era il suo compleanno. L’entrata in vigore del documento fu stabilita per il 7 marzo 1965, prima domenica di Quaresima. Il lavoro per questa Istruzione si estese per 6 mesi. Non v’è dubbio che ci sono questioni molto importanti nell’Istruzione, che io non tratterò qui. Voglio soltanto focalizzare l’attenzione su alcuni punti che riguardano il canto liturgico.
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