Per alcuni studiosi della musica nella liturgia uno dei temi importanti è quello terminologico, cioè quello che fa riferimento al modo in cui noi chiamiamo la musica nelle celebrazioni liturgiche che per alcuni non dovrebbe essere chiamata “musica sacra”.
Un libro di Luigi Garbini ha come sottotitolo “la musica sacra non esiste” (Una musica tutta per sé). Ma questo è un testo più recente in cui il tema della musica sacra è visto in un ottica diversa e quindi qui non me ne occupo.
Qui invece vorrei riprendere il discorso relativo all’articolo già citato in precedenza e pubblicato su La Maison Dieu del 1971, La notion de “musique sacrée”: Une tradition récente, un articolo scritto da Nicolas Schalz. Il numero dell’ottobre 1971 su cui è pubblicato questo articolo è tutto dedicato al tema della musica sacra e la maggior parte degli autori sono espressione di quel gruppo di ricerca sulla musica nella liturgia di cui abbiamo già parlato, Universa Laus. Tra i nomi degli autori degli articoli appartenenti a questo gruppo ci sono il già citato Gino Stefani, il musicologo Helmut Hucke e il gesuita Eugenio Costa. Lo stesso Nicolas Schalz era vicino a questo gruppo. Non dimentichiamo che pochi anni dopo, nel 1976, Gino Stefani dedicherà sulla Nuova Rivista Musicale Italiana vari articoli che prendono di mira vari “miti” della musica per la liturgia, quello della musica sacra, di santa Cecilia e dell’organo.
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