Negli ultimi tempi si parla molto del tema della “passione mistica” per via di un libretto che ha fatto molto discutere dell’attuale prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Il libretto descrive situazioni che sembrano essere inappropriate, tanto che l’autore ha affermato che oggi non lo scriverebbe più.
Eppure non si deve buttare il bambino con l’acqua sporca, perché il tema della passione mistica ben inteso, è un tema importante e che bisogna considerare con la dovuta attenzione.
Lo faccio prendendo ad ispirazione uno dei più grandi organisti e compositori della scuola romana, Gerolamo Frescobaldi (1583-1643), nativo di Ferrara ma che conobbe a Roma la gloria artistica, grazie anche al suo ruolo di organista nella Basilica di san Pietro.
Egli è autore di numerose composizioni, ma la fanno da padrone quelle per tastiera. Tra queste mi vorrei soffermare sulla sua Toccata per l’Elevazione, tratta dalla Messa per la Madonna nella raccolta dei Fiori Musicali.
Quando la studiai per la prima volta ricordo che la mia sensazione fu di sconcerto, perché al tempo non riuscivo ad afferrare la logica nei giri armonici, che mi sarà più familiare poi studiando il prezioso testo di Loris Azzaroni chiamato Ai confini della modalità che va ad investigare il linguaggio musicale del grande organista, un linguaggio di confine e di passaggio fra il mondo in un certo modo arcaico della modalità e le promesse della incipiente tonalità.
Ma quello che più mi colpì e che, citando l’iconoclasta Arnold Schönberg, si ascoltava l’aria di altri pianeti. C’era una tensione veramente mistica, tutta tesa nell’adorazione di quel mistero sconvolgente che è il mistero Eucaristico. Mi sembrava di assistere a quanto voleva forse esprimere un grande mistico come san Giovanni della Croce che, tradotto felicemente in italiano: cantava: “Grazie intorno spargendo passò di mezzo a noi con leggerezza; e, solo col mirarci, mentre ci attraversava ci lasciò rivestiti di bellezza!”. Ecco, nel suonare quella musica e nell’ascoltarla mi sembrava di essere attraversato da Qualcosa - o Qualcuno - e di essere “mirato”, cioè visto e non solo guardato, il che fa molta differenza.
In questo senso non è che non ci sia anche una sorta di passione erotica nella musica del grande ferrarese, ma essa si innalza di molto sopra i sensi e colpisce l’essenza dell’amore che è rivelata in Gesù Cristo e così in modo sublime rappresentata nel Cantico dei Cantici.
La passione mistica è tema molto profondo, un tema in cui è anche facile cadere, ma che è stato sperimentato da tanti santi e sante, uomini e donne che non hanno rinunciato all’amore, ma che lo hanno penetrato fino a raggiungere le dimensioni più sublimi di esso.