È stata approvato un nuovo formulario della Messa per la custodia della creazione. Era veramente una cosa necessaria? (Lettera firmata)
Caro lettore, necessaria o no, oramai è stato approvata questa Missa pro custodia creationis. Alcuni si sono scandalizzati, ma in realtà questo formulario fa parte delle Messe pro variis necessitatibus vel ad diversa, dove abbiamo formulari in cui anche si prega per esigenze molto materiali, come quelle della pioggia o altre. Quindi nulla di nuovo sotto il sole.
Certo il discorso può essere ampliato sul fatto dell’enfasi ecologista della Chiesa dopo papa Francesco. In effetti, questo nuovo formulario è una diretta conseguenza di questa enfasi. Da una parte è comprensibile che venga richiamata la nostra responsabilità nella cura del creato che ci è stato affidato. Dall’altra, bisogna evitare il rischio che la natura possa divenire un nuovo idolo che sostituisca Dio dal posto che gli compete. A volte si usa il Cantico delle Creature di san Francesco per giustificare l’enfasi sul creato, ma in realtà in questo poema Francesco loda il Signore attraverso il creato, non il creato in sé stesso. Alcuni vedono questo rischio in quella che viene chiamata “deriva ecologista”. Io non credo ci sia un problema particolare con il nuovo formulario della Messa, ma potrebbe però aumentare la percezione di una prospettiva orizzontale adottata recentemente dalla Chiesa, il che vorrebbe dire venire meno alla sua missione eminentemente rivolta a Dio. Ricordo una battuta che diceva che il moderno movimento ambientalista era come i pomodori, verde fuori ma rosso dentro (nel senso di comunista). Non lo so.
Mi è capitato sotto gli occhi un articolo apparso nel 2023 su Micromega a firma di Giancarlo Straini che, da sinistra, parla di “finto ambientalismo della Chiesa”. Leggiamo qualche riga in cui si riferisce al documento di papa Francesco Laudate Deum: “Il senso è dichiarato esplicitamente nel finale: “‘Lodate Dio’ è il nome di questa lettera. Perché un essere umano che pretende di sostituirsi a Dio diventa il peggior pericolo per sé stesso” (LD73). In altri termini, l’interesse di Bergoglio per la crisi climatica è “strumentale”, gli serve per riaffermare la supremazia di dio e della chiesa cattolica”. Cioè il problema di papa Francesco, secondo questo sguardo da sinistra, non sarebbe quello di sciogliere il cristianesimo in un vago ambientalismo, ma quello di usare l’ambientalismo per riaffermare un cristianesimo come potere.
Io credo che, a prescindere dalle varie idee, bisogna sempre tenere come principio fondante che la Chiesa esiste per portarci a Dio e che la liturgia è per la gloria di Dio e la santificazione dei fedeli. Tutto il resto è quantomeno discutibile.
Se volete scriverci, replicate a questo messaggio con le vostre domande e specificate il modo in cui volete la vostra lettera essere firmata.