Leggiamo nel Vangelo di Marco (16): “Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a imbalsamare Gesù. Di buon mattino, il primo giorno dopo il sabato, vennero al sepolcro al levar del sole. Esse dicevano tra loro: «Chi ci rotolerà via il masso dall'ingresso del sepolcro?». Ma, guardando, videro che il masso era gia stato rotolato via, benché fosse molto grande. Entrando nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d'una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. E' risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l'avevano deposto. Ora andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro che egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto». Ed esse, uscite, fuggirono via dal sepolcro perché erano piene di timore e di spavento. E non dissero niente a nessuno, perché avevano paura”. Lo conosciamo tutti, è un passaggio molto noto.
Le donne che cercavano di imbalsamare Gesù non lo trovano, non era lì. Questo deve farci riflettere anche per i nostri usi liturgici. Spesso cerchiamo Gesù tra i morti, come le ideologie che oramai sono consegnate alla storia, mentre Egli non è lì. Stranamente vengono rilegati al passato coloro che dimostrano interesse per la Messa tradizionale, anche se essa non è la Messa del passato ma, appunto, la Messa tradizionale. Essa non ha un fondamento principalmente legato alla storia, ma ha un fondamento nella tradizione perenne della Chiesa che è astorica.
Purtroppo la nuova Messa, di cui non si può discutere la validità, malgrado le iniziali buone intenzioni di alcuni riformatori, ha virato verso il sociologismo, lo psicologismo, il demagogismo. Ha rinunciato a gran parte del patrimonio liturgico, artistico, spirituale offrendo in cambio nulla. Ci ha fatto cercare Gesù dove non possiamo trovarlo e ora, come le pie donne, anche noi cattolici sembriamo fuggire spaventati dalle nostre chiese, o forse annoiati, perché non ci viene più offerto quel nutrimento spirituale di cui pure abbiamo tanto bisogno.
Dove cerchiamo Gesù? Lo cerchiamo nelle smanie del mondo? Perché certamente Egli è nel mondo ma non come se Egli appartenesse al mondo, ma per attirare tutto a Lui. In Lui tutto viene trasfigurato, ed ecco il senso di una musica sacra, di un’arte sacra, di una liturgia sacra.
Riflettiamo su quella tomba vuota, su quel mistero che ci dice ancora tanto su chi siamo e su dove andiamo.