Non so se esiste un canto che più richiama alla memoria il Natale in Italia che Tu scendi dalle stelle. Questo canto è quasi un marchio di fabbrica del tempo natalizio, per grandi e piccini. Ma qual'è la sua origine? Questa "Canzoncina a Gesù Bambino" è stata composta da Sant'Alfonso Maria de' Liguori, grande esperto di morale ma anche vicino al modo di sentire del popolo più semplice.
Troviamo la canzoncina nella raccolta Opere spirituali del R.P.D. Alfonso de Liguori, Rettor maggiore della Congregazione del SS.mo Redentore (Venezia 1758). Nella prefazione a questa opera Sant'Alfonso si rivolge con grande semplicità al potenziale lettore, in questo modo:
"Caro mio Lettore, ti prego a non isdegnare questo mio libretto da me composto tutto alla semplice, mentre ho stimato, che così possa più giovare alla Divozione d'ogni sorta di persone".
Leggiamo questo profilo di Sant'Alfonso contenuto nel sito "Santi e Beati":
"Nasce a Napoli il 27 settembre 1696 da genitori appartenenti alla nobiltà cittadina. Studia filosofia e diritto. Dopo alcuni anni di avvocatura, decide di dedicarsi interamente al Signore. Ordinato prete nel 1726, Alfonso Maria dedica quasi tutto il suo tempo e il suo ministero agli abitanti dei quartieri più poveri della Napoli settecentesca. Mentre si prepara per un futuro impegno missionario in Oriente, prosegue l'attività di predicatore e confessore e, due o tre volte all'anno, prende parte alle missioni nei paesi all'interno del regno. Nel maggio del 1730, in un momento di forzato riposo, incontra i pastori delle montagne di Amalfi e, constatando il loro profondo abbandono umano e religioso, sente la necessità di rimediare ad una situazione che lo scandalizza sia come pastore che come uomo colto del secolo dei lumi. Lascia Napoli e con alcuni compagni, sotto la guida del vescovo di Castellammare di Stabia, fonda la Congregazione del SS. Salvatore. Intorno al 1760 viene nominato vescovo di Sant'Agata, e governa la sua diocesi con dedizione, fino alla morte, avvenuta il 1 agosto del 1787".
Come vediamo da questo breve profilo, il Santo visse in contatto costante con le persone più semplici, eppure viene da noi ricordato come patrono dei moralisti, cioè di quella parte della teologia che discerne il giusto e lo sbagliato negli atti umani in ordine al loro fine soprannaturale. Secondo Mario Benatti, pur essendo il nostro Santo in prima fila nel contrastare il relativismo morale, seppe conciliare le esigenze della giustizia con la misericordia, così come è sempre stato nella sana tradizione cattolica.
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