Alcuni giorni fa ho seguito online il concerto di un coro. Mentre ascoltavo l’esecuzione, in cui tutte le note venivano eseguite come scritte, non potevo fare a meno di domandarmi: ora quando comincia la musica? Perché le note non sono la musica, sono come il dito che punta alla luna, ci sono direttori che si accontentano di rimanere a fissare il dito.
Questo non è solo un problema che ha a che fare con la mancanza di personalità del direttore, spesso è anche un segno della sua non conoscenza della tradizione esecutiva, della tradizione propria di certe istituzioni che è un tesoro che dovrebbe essere tramandato, piuttosto che un qualcosa da essere dimenticato.
Tutti conosciamo i nostri limiti e le nostre imperfezioni, ma l’essere dentro una tradizione ci permette di essere meno imperfetti e limitati. Ma invece c’è chi si accontenta delle note. Un detto di un saggio cinese diceva che c’è chi conosce le note e chi conosce la musica. Uno è un tecnico, l’altro è un musicista.
Purtroppo la perdita della tradizione è una tragedia in cui, volenti o nolenti, ci tocca abitare.