Devo dire che mi sto molto stancando delle varie diatribe che circondano liturgia e musica sacra. L’invecchiamento non aiuta e poi ho capito che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire (come dice la saggezza popolare).
Allora cerco di comprendere i sommovimenti che hanno portato ad una situazione di grande disagio come quella attuale. Io che parlo con tutti, progressisti, tradizionalisti e tutto quello che c’è in mezzo (cioè la maggioranza) posso dirvi che il parere sulla situazione di musica e liturgia è unanime: le nostre celebrazioni lasciano molto, ma proprio molto, a desiderare. Alcuni cercano di difendere il marasma liturgico in cui viviamo appellandosi al “progresso”. Vediamo l’esempio di un nome illustre, il benedettino Salvatore Marsili (1910-1983).
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