La celebrazione liturgica in primo luogo è, pertanto, una realtà spirituale, è quanto si vive nella forza dello Spirito prolungando nel tempo e nello spazio l’azione stessa di Cristo.
Ciò non sottrae la liturgia alle categorie della cultura, anzi la colloca nella radice della situazione sociale quale
fonte e culmine d’ogni attività del credente, che vive la storia con un linguaggio e tutta una serie d’atteggiamenti interpersonali propri dell’ambiente in cui vive.
La liturgia si radica nella storia umana e trae dal tessuto culturale le forme e le espressioni necessarie per costruire e gestire la celebrazione: i differenti linguaggi della parola, della musica e delle immagini sono mutuati da un preciso orizzonte che s'intreccia con le vicende storiche e politiche di una comunità.
(Da Re-tractationes)