Chi non è presente ai vespri, può supplire e prolungare il canto scandendo le parole del Magnificat, spesso senza riuscire ad andare oltre la prima parola, perché con essa dice già tutto ciò che vive. La Madonna è madre e sorella, a lei ci si rivolge superando le titubanze che spesso si avvertono di fronte al Cristo: può egli aver sempre misericordia di noi tapini? Non si stancherà mai? La Madonna è più abbordabile, è una di noi.
E così, alla fine della compieta, l'ultima espressione della giornata è rivolta a lei, virgo mater ecclesiæ, con il canto della Salve regina, Alma Redemptoris mater, Ave regina cælorum, Regina cæli lætare ... La letizia della persona che si lascia semplificare dallo Spirito attraverso la pialla delle contrarietà quotidiane, non subìte con rassegnazione, bensì affrontate con audacia e coraggio, non nella ribellione, ma nella pace e nel silenzio.