Come tutti sanno, il papa Francesco ha voluto porre molta enfasi nell’idea di “Chiesa sinodale”, un’idea che lui ha inteso discutere in un Sinodo a più fasi recentemente concluso. Dire che è concluso in realtà non è corretto, in quanto il Santo Padre vede questa idea di sinodalità come un processo, piuttosto che come qualcosa che ha un inizio e una fine. Ha istituito dunque dei gruppi di studio che continueranno a discutere di alcuni temi che il Sinodo ha presentato. Nel frattempo il Papa ha fatto suo il Documento finale che il Sinodo stesso, fatto di Vescovi e laici, ha prodotto.
Ora, se risaliamo alle origini di quello che è un Sinodo, dobbiamo ricordare che la sua istituzione risale a san Paolo VI, che lo vedeva come un prolungamento del Vaticano II, nel senso di avere la possibilità di poter consultare a intervalli regolari i suoi fratelli Vescovi, a cui è delegato, in unione con il Papa, il compito di conservare la fede insegnala ai fedeli. Naturalmente possono essere coadiuvati da esperti, ma alla fine sarebbero loro che hanno la decisione finale nelle materie che rientrano nella loro responsabilità di Pastori.
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