Se parliamo di sinodalità e liturgia, dobbiamo certamemente prima comprendere, al meglio che possiamo, i termini della questione.
Come tutti sappiamo, il recente documento uscito dalla sessione di ottobre 2024 del Sinodo sulla Sinodalità è stato fatto proprio dal Papa, quindi è ad esso che è bene rivolgersi per avere alcuni chiarimenti su cosa significa “sinodalità”.
Io devo ammettere di non aver avuto le idee chiare su questo concetto, perciò ho voluto debitamente approfondire. Il documento del Sinodo ci dice in apertura: “Ogni nuovo passo nella vita della Chiesa è un ritorno alla sorgente, un’esperienza rinnovata dell’incontro con il Risorto che i discepoli hanno vissuto nel Cenacolo la sera di Pasqua”. Quindi quando parliamo di sinodalità parliamo di una nuova dimensione, appunto un nuovo passo, nella vita della Chiesa. In effetti l’uso che hanno fatto i Papi precedenti di questo termine, come ho menzionato in precedenza, è un uso più tecnico che teologico. Quindi qui ci troviamo di fronte, appunto ad una novità.
Leggendo però più avanti trovo questo passaggio:
“L’intero cammino sinodale, radicato nella Tradizione della Chiesa, si è svolto nella luce del magistero conciliare. Il Concilio Vaticano II è stato, infatti, come un seme gettato nel campo del mondo e della Chiesa. La vita quotidiana dei credenti, l’esperienza delle Chiese in ogni popolo e cultura, le molteplici testimonianze di santità, la riflessione dei teologi sono stati il terreno in cui esso è germogliato e cresciuto. Il Sinodo 2021-2024 continua ad attingere all’energia di quel seme e a svilupparne le potenzialità. Il cammino sinodale sta infatti mettendo in atto ciò che il Concilio ha insegnato sulla Chiesa come Mistero e Popolo di Dio, chiamato alla santità attraverso una continua conversione che viene dall’ascolto del Vangelo. In questo senso costituisce un vero atto di ulteriore recezione del Concilio, ne prolunga l’ispirazione e ne rilancia per il mondo di oggi la forza profetica”.
Qui allora c’è un punto che io non comprendo bene, perché prima si è detto che si sarebbe trattato di un nuovo passo, poi si dice che l’intero cammino sinodale è radicato nella Tradizione della Chiesa. Certamente andando avanti, questa dicotomia ci sarà ben chiarita.
Forse per togliersi ogni dubbio, meglio vedere quale definizione di sinodalità ci viene offerta:
“I termini “sinodalità” e “sinodale” derivano dall’antica e costante pratica ecclesiale del radunarsi in sinodo. Nelle tradizioni delle Chiese d’Oriente e d’Occidente la parola “sinodo” si riferisce a istituzioni ed eventi che nel tempo hanno assunto forme diverse, coinvolgendo una pluralità di soggetti. Nella loro varietà tutte queste forme sono accomunate dal radunarsi insieme per dialogare, discernere e decidere. Grazie all’esperienza degli ultimi anni, il significato di questi termini è stato maggiormente compreso e più ancora vissuto. Sempre più essi sono stati associati al desiderio di una Chiesa più vicina alle persone e più relazionale, che sia casa e famiglia di Dio. Nel corso del processo sinodale è maturata una convergenza sul significato di sinodalità che sta alla base di questo Documento: la sinodalità è il camminare insieme dei Cristiani con Cristo e verso il Regno di Dio, in unione a tutta l’umanità; orientata alla missione, essa comporta il riunirsi in assemblea ai diversi livelli della vita ecclesiale, l’ascolto reciproco, il dialogo, il discernimento comunitario, il formarsi del consenso come espressione del rendersi presente di Cristo vivo nello Spirito e l’assunzione di una decisione in una corresponsabilità differenziata. In questa linea comprendiamo meglio che cosa significa che la sinodalità è dimensione costitutiva della Chiesa (cfr. CTI, n. 1). In termini semplici e sintetici, si può dire che la sinodalità è un cammino di rinnovamento spirituale e di riforma strutturale per rendere la Chiesa più partecipativa e missionaria, per renderla cioè più capace di camminare con ogni uomo e ogni donna irradiando la luce di Cristo”.
Per comprendere dividiamo questo discorso in vari punti.
Continua e costante pratica dei Cristiani di radunarsi in Sinodo;
Sinodalità è camminare insieme dei Cristiani con Cristo verso il Regno di Dio, in unione con tutta l’umanità;
“riunirsi in assemblea ai diversi livelli della vita ecclesiale, l’ascolto reciproco, il dialogo, il discernimento comunitario, il formarsi del consenso come espressione del rendersi presente di Cristo vivo nello Spirito e l’assunzione di una decisione in una corresponsabilità differenziata”;
Dimensione costitutiva della Chiesa;
“la sinodalità è un cammino di rinnovamento spirituale e di riforma strutturale per rendere la Chiesa più partecipativa e missionaria, per renderla cioè più capace di camminare con ogni uomo e ogni donna irradiando la luce di Cristo”.
Visto che questi punti sono molto importanti per comprendere la sinodalità, è bene analizzarli con più attenzione perché attraverso di essi possiamo giungere a capire che cosa si intenderebbe per liturgia sinodale.