Se pensate alla differenza fra prima e dopo il Concilio per quanto riguarda il ruolo del sacerdote a Messa, c’è una differenza che sembra saltare agli occhi. Prima del Concilio il prete cantava la Messa e si limitava ad eseguire le cerimonie così come previste dalle rubriche, dopo il Concilio molti preti infarciscono la Messa di discorsi di tutti i tipi e non cantano quasi più.
Eppure l’istruzione postconciliare Musicam sacram del 1967 aveva dato chiare istruzioni al riguardo:
“Tuttavia, per motivi pastorali, vengono proposti per la Messa cantata dei gradi di partecipazione, in modo che risulti più facile, secondo le possibilità di ogni assemblea liturgica, rendere più solenne con il canto la celebrazione della Messa. L’uso di questi gradi sarà così regolato: il primo potrà essere usato anche da solo; il secondo e il terzo, integralmente o parzialmente, solo insieme al primo. Perciò si curi di condurre sempre i fedeli alla partecipazione piena al canto”.
Quindi il primo livello è più importante, e cosa comprende? Le parti cantate del sacerdote.
Eppure, almeno in Italia, sentire sacerdoti cantare la propria parte è oramai una vera rarità, eppure da tutte le chiacchiere che fanno in vari momenti della Messa, non sembra mancargli il fiato in corpo. Come dice lo studioso e sacerdote Roberto Tagliaferri, oggi siamo preda di un’epidemia di “verbalismo”, si pensa che la Messa non è efficace se non viene continuamente spiegata e rispiegata. Certo sarebbe delicato far notare che a volte è difficile capire il confine tra quello che è necessario e le manie di protagonismo dei sacerdoti, ma chi sono io per giudicare? Posso dire almeno di essere un fedele del tutto annoiato da tutti questi discorsi inutili.
Molti diranno: perché ti lamenti? Vai alla Messa vetus ordo. Ma se questo risolverebbe il problema per me, non lo risolve per gli altri fratelli nella fede che settimanalmente sono sottoposti agli abusi liturgici di alcuni sacerdoti. Quindi posso anche scegliere di andare alla Messa tradizionale, ma senza dimenticare che andare a questa Messa non significa vivere su un’isola e che noi abbiamo un dovere verso i nostri fratelli e sorelle nella fede.
Farsi gli affari propri è la via larga, ma a noi è stato detto di mirare alla via stretta, e questo non solo quando ci fa comodo.