Rinascita del Canto Sacro: Aurelio Porfiri racconta la sua missione tra tradizione e modernità
Liturgia e musica sacra
Riproduciamo l’intervista ad Aurelio Porfiri apparsa nel blog Oltre il Giardino il 24 agosto 2024.
Recentemente il M° Aurelio Porfiri – compositore, direttore di coro e autore – è tornato dopo un lungo soggiorno in Hong Kong dove ha lavorato ad alcuni progetti editoriali e dove ha studiato alcuni aspetti della cultura cinese, come la lingua cantonese, la musica cinese (ha studiato il Guzheng) e la pittura cinese.
Il suo libro La Messa Cattolica, scritto con il vescovo Athanasius Schneider è stato tradotto in quasi 10 lingue e nella versione inglese ha venduto oltre 15.000 copie. Il M° Porfiri è autore di più di 60 libri su musica sacra, liturgia e Cina. Ha vissuto ed insegnato in Cina dove ha promosso e diretto un eccellente coro femminile di studentesse cinesi che lui ha formato alle bellezze della musica sacra. La sua musica è pubblicata in Italia, Germania, Francia, Cina e Stati Uniti. Il mensile Inside the Vatican lo ha inserito nella sua Top Ten per il 2021. Ha composto più di 10 Oratori, oltre 40 Messe, centinaia di mottetti e canti per la liturgia rinnovata.
Colgo l’occasione per porre alcune domande al maestro Porfiri.
M° Porfiri, come è stato il suo soggiorno cinese?
Bello e ricco di soddisfazioni, ho un profondo amore per la cultura cinese ed ora posso aggiungere una lingua a quelle che già parlo, anche se il cantonese lo parlo a livello molto basilare.
Roma si prepara al Giubileo…
Certo, e noi abitanti di Roma ne subiamo tutte le non piacevoli conseguenze in termini di viabilità. Però è bello che Roma possa presentarsi al suo meglio per l’afflusso di pellegrini che sarà importante.
E anche con le migliori liturgie e la migliore musica sacra?
Vorremmo tutti sperarlo anche se i segnali che si percepiscono non sono incoraggianti. Purtroppo in alcuni luoghi si continua ad affidarsi a persone di buona volontà piuttosto che a musicisti seri e preparati non solo in ambito musicale, ma anche in quello liturgico.
Perché un musicista liturgico deve conoscere anche la liturgia…
Assolutamente! Soltanto conoscendo la liturgia la si può esaltare attraverso la musica che ha un compito ministeriale nella liturgia, come ci ricorda il Concilio Vaticano II. Invece a volte abbiamo bravi musicisti che non conoscono la liturgia.
Aurelio Porfiri: Anima Christi ad una voce e organo
Lei come si è avvicinato alla stessa?
Fin da bambino prestavo servizio di chierichetto in parrocchia e poi giovanissimo ho cominciato a dirigere il coro e suonare l’organo. Dopo l’esperienza in varie chiese e Basiliche una esperienza importante è stata quella di organista sostituto del Vicariato della Città del Vaticano nella Basilica di san Pietro, un compito che ho svolto per circa 15 anni (i 3 anni precedenti ero stato cantore del coro del capitolo vaticano). Ai miei tempi l’Arciprete era il cardinale Virgilio Noè, ex maestro delle cerimonie di Paolo VI, Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II. Da liturgista, era molto pignolo nei confronti degli organisti e ci attendeva in sacrestia per elencarci tutte le imperfezioni nel nostro servizio. Quando lo visitai che era già in pensione e malato, ricordo che ci scherzavamo sopra e lui mi faceva presente che quella per me era stata una grande scuola che avrei portato in Cina, dove al tempo insegnavo. Poi ho collaborato per molti anni a riviste liturgiche, come La vita in Cristo e nella Chiesa, Liturgia e Apostolato della Preghiera, e anche lì mi sono messo a contatto con la realtà difficile della musica nella liturgia.
Quale sono i problemi maggiori che osserva attualmente?
Purtroppo non si valorizza più la competenza e la professionalità. Anche chiese importanti sono servite da persone non adeguatamente preparate e i risultati sono sotto gli occhi (e nelle orecchie) di tutti. Ci sono rare eccezioni, ma sono appunto eccezioni. Nelle nostre chiese siamo stati ammorbati da anni di canti melensi e sentimentalistici, ma dove è finita la forza del cattolicesimo? Se lo giudicassimo da tante musiche che si cantano in chiesa (purtroppo permesse anche dall’alto) sembrerebbe una religione illanguidita.
Aurelio Porfiri: Ave Maria a sei voci a cappella
L’anno prossimo è l’anniversario della nascita di Giovanni Pierluigi da Palestrina. Come è importante questo musicista?
È il più grande di tutti, in ambito cattolico! Chissà che penserebbe se potesse farsi oggi una passeggiata nei luoghi che lo hanno visto attivo e che hanno visto il suo eccezionale contributo al repertorio della musica sacra cattolica.
Bisogna essere pessimisti?
Non del tutto, perché sappiamo che fortunatamente la Chiesa non è nelle mani degli uomini ma di Dio. Egli saprà intervenire per fare in modo che le sue chiese e basiliche possano ancora risplendere di quel canto fatto preghiera che sia degno del canto di tutte le schiere angeliche.