Padre, da qualche anno è invalso l’uso di salutare i fedeli con “buongiorno, buonasera, buon pranzo” e via dicendo all’inizio o alla fine della Messa. Io trovo che questi saluti siano del tutto al di fuori del linguaggio liturgico. Lei che ne pensa? (Un fedele scontroso)
Il saluto liturgico: Dominus vobiscum (il Signore sia con voi) è uno degli elementi liturgici più universali, antichi e comuni a tutti i Riti.
I fedeli lo riconoscono immediatamente e sanno rispondere con prontezza: Et cum spiritu tuo (E con il tuo spirito).
Non a caso è chiamato saluto liturgico, in quanto viene usato esclusivamente nella liturgia. Qual è il suo significato e il suo ruolo nella celebrazione?
Si tratta di attualizzare nell'assemblea convocata il saluto pasquale del Signore risorto che, apparendo ai suoi discepoli, disse: Pax vobis!
Il saluto realizza, dunque, un mistero: la divina presenza del Kyrios glorificato che saluta, qui ed ora, la sua Chiesa, che nel suo nome ascolta, adora, loda e supplica la Trinità santissima nella potenza dello Spirito Santo.
Ed ecco che il Pax vobis di Cristo risuona nei secoli nel Pax vobis del vescovo nella liturgia pontificale e nel Dominus vobiscum dei sacerdoti nella liturgia presbiterale.
Continua a leggere con una prova gratuita di 7 giorni
Iscriviti a Liturgia e musica sacra per continuare a leggere questo post e ottenere 7 giorni di accesso gratuito agli archivi completi dei post.