Liturgia e musica sacra

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Liturgia e musica sacra
“Santa Maria del cammino” e la strada verso l’abisso

“Santa Maria del cammino” e la strada verso l’abisso

Aurelio Porfiri

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Aurelio Porfiri
mar 26, 2025
∙ A pagamento
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Liturgia e musica sacra
“Santa Maria del cammino” e la strada verso l’abisso
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Vi sarà sicuramente capitato, alla fine di una Messa parrocchiale, di ascoltare un canto mariano chiamato Santa Maria del cammino, una musichetta allegrotta intonata a volte da preti con buone intenzioni, ma non retti intendimenti. Dico questo, perché a volta si dimentica il sano principio cattolico, lex orandi lex credendi, cioè che la Chiesa crede nel modo in cui prega. E in questo, ovviamente, deve essere compreso il canto liturgico che è parte integrante della preghiera, non una sua aggiunta o un orpello inutile.

Il testo del canto in questione, dice così:

1. Mentre trascorre la vita,
solo tu non sei mai:
santa Maria del cammino
sempre sarà con te.

Vieni o Madre in mezzo a noi,
vieni, Maria quaggiù.
Cammineremo insieme a te
verso la libertà.

2. Quando qualcuno ti dice:
“Nulla mai cambierà”,
lotta per un mondo nuovo,
lotta per la verità!

3. Lungo la strada la gente,
chiusa in se stessa va;
offri per primo la mano
a chi è vicino a te.

4. Quando ti senti ormai stanco
e sembra inutile andar,
tu vai tracciando un cammino:
un altro ti seguirà.

Sicuramente vi sarà capitato di ascoltarlo in molte occasioni. Eppure è un canto su cui bisognerebbe essere molto cauti.

L’autore del testo e della musica è Juan Antonio Espinosa (1940), cantautore cristiano di origine spagnola abbastanza popolare anche nel mondo anglosassone. Il canto è inserito in un LP del 1971 chiamato Madre nuestra, in cui sono raccolti brani ad ispirazione mariana dell’autore tra cui, appunto, Santa Maria Del Camino. Ma chi è Juan Antonio Espinosa? Il sito antiwarsong.org riprende e traduce parte del testo che si trova nel sito ufficiale dell’autore e in cui leggiamo:

“Juan Antonio Espinosa nasce nel 1940 a Villafranca De Los Barros (Badajoz - Spagna) in una famiglia di musicisti. Comincia molto presto a studiare la musica e a suonare vari strumenti. (...) In seguito al Concilio Vaticano II comincia a comporre canzoni per una Nuova Liturgia, canzoni che parlano di un cristianesimo aperto, incarnato ed impegnato. (...) Per molti anni lavora con i contadini in Perú e Colombia. Qui comincia a comporre un nuovo tipo di canzoni che riflettono la lotta di liberazione dei popoli latinoamericani e che sono raccolte nel disco "La tierra grita" ("La terra grida"). Ritorna in Spagna nel 1975 e comincia a viaggiare per paesi e città facendo spettacoli, cantando con la sua chitarra in piazze e quartieri, incoraggiando con la sua voce il risveglio del popolo. Compone nuove canzoni raccolte in due LP: "Cantares de ojos abiertos" e "Hombres sin tierra" ("Canzoni con gli occhi aperti" e "Uomini senza terra"). Continua a cantare ancora oggi ed è molto legato a Gruppi e Comunità Cristiane di Base, con l'illusione di comporre canzoni che stimolino a vivere un cristianesimo più vicino al Vangelo di Gesù di Nazaret”.

Da quello che leggiamo è chiaro,che l’autore è espressione del cattolicesimo più progressista ed esprime quella teologia della liberazione che in passato fu condannata dal magistero ufficiale della Chiesa.

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