…ascolta la loro musica. Non ricordo chi disse questa frase ma certamente contiene una grande verità. E noi, come cattolici, come dovremmo essere giudicati per la musica che ascoltiamo oggi nelle celebrazioni liturgiche? Non sembra che ne usciremmo bene.
Se pensiamo che la liturgia è il culto del Dio uno, creatore, Signore del cielo e della terra e che noi spesso riserviamo a Lui i rimasugli mal digeriti della musica commerciale, certo dobbiamo domandarci che popolo Cristiano siamo. Purtroppo la musica dice molto di noi e dice molto del clero che ci accompagna. È un periodo di decadenza come raramente se ne sono visti nella storia.
Eppure ci fu un tempo in cui la musica sacra era considerata la forma più alta della musica, in cui la Chiesa impiegava i migliori compositori, cantori, organisti. Ovviamente non tutto era perfetto anche allora ma quell’attenzione denotava un interesse molto importante per la musica sacra perché si comprendeva che fra essa è la liturgia esiste un legame profondo.
Oggi non c’è più interesse e non fanno testo alcune prese di posizione di Papa Francesco sulla liturgia quando non seguono azioni concrete e radicali per correggere una situazione che oramai sembra non poter cambiare.
Allora, dalla musica che abbiamo oggi nelle celebrazioni, che popolo cattolico siamo? Un popolo che ha del tutto perso il senso del sacro e dell’adorazione, un popolo che è alla ricerca di un’identità Cattolica e crede di trovarla nelle smanie del mondo.