Quando si osservano i fenomeni storici è sempre molto complesso riuscire a mantenere una sana distanza e non farsi travolgere dalle proprie passioni e posizioni precostituite. Questo è vero per me come è vero per chiunque, siamo tutti figli del nostro tempo e la storia neutrale non esiste e non è mai esistita. In essa noi riordiniamo a secondo di un criterio che noi scegliamo i fatti e le prove che ci giungono da tempo remoti e quindi facciamo un’opera che ha anche un forte elemento soggettivo.
Detto questo, non significa che fare storia non sia possibile, ma bisogna essere consapevoli del genere letterario che impieghiamo quando facciamo storia. Nel caso della musica sacra e degli sviluppi postconciliari, che andremo a trattare in questa sede, i problemi sono ovviamente complicati e questo non ce lo possiamo nascondere.
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