Alcuni canti in lingua volgare, diffusi subito dopo il Vaticano II, sono ancora oggi in uso presso la Chiesa italiana. Questo non ci dice molto sulla bontà di questi canti ma ci dice invece della quasi paralisi che si è venuta a verificare negli anni del dopo concilio. Gran parte dei repertori non hanno penetrato le parrocchie che si sono cristallizzate (o fossilizzate) sulle produzioni disponibili agli inizi della riforma.
Perché è successo questo? Uno dei motivi è stato quello di aver scoraggiato il professionismo musicale: cori, direttori, organisti, cantori… Tutti coloro che avrebbero potuto garantire un ricambio di qualità musicale elevata sono stati praticamente scoraggiati nel loro compito ministeriale.