Il ruolo di Universa Laus è stato ed è di enorme importanza. Ricordiamo in essi il grande ruolo giovato dal padre Joseph Gelineau, ma non solo.
Essi hanno affrontato un tema che è di enorme importanza: quello del rapporto con la contemporaneità. In fondo su questo tema si giova tutto il futuro della Chiesa. Attraverso i loro documenti hanno cercato di incarnare la Chiesa nell’oggi, ma le risposte da loro date, accanto ad apprezzabili contributi musicologici, sono sembrate più un arrendersi alla stessa che un rimodulare da una posizione vincente la presenza della Chiesa cattolica nel mondo moderno.
Hanno, così a molti è sembrato, quasi accettato un certo sfaldamento culturale della Chiesa cattolica e hanno cercato di scendere a patti con esso. È questa la via del Concilio? Non credo, ma sono certo che le loro risposte risuonano con molti, visto l’evidente successo della loro proposta che si traduce in una presenza massiccia nei luoghi che contano.
Sono certamente da seguire per le riflessioni di musicologia liturgica non di rado stimolanti, penso allo scomparso Felice Rainoldi, ma dal punto di vista delle proposte musicali non si è mai al livello di quello che ci si attenderebbe dalla pur accurata riflessione teorica.
Molti musicisti preparati li vedono con sospetto, spesso buttando il bambino con l’acqua sporca. Infatti rigettando le loro proposte musicali rifiutano poi di riflettere sulle loro provocazioni musicologiche e quello è sbagliato. Comunque, almeno in Italia, membri di questa associazione hanno fatto dal Concilio ad oggi il bello e il cattivo tempo.