Guardando al futuro, varie sono le sfide alle quali la Liturgia è chiamata a rispondere. Nel corso di questi quarant'anni, infatti, la società ha subito profondi cambiamenti, alcuni dei quali mettono fortemente alla prova l'impegno ecclesiale. C'è davanti a noi un mondo in cui, anche nelle regioni di antica tradizione cristiana, i segni del Vangelo si vanno attenuando. E' tempo di nuova evangelizzazione. Da tale sfida la Liturgia è direttamente interpellata.
A prima vista, essa sembra messa fuori gioco da una società ampiamente secolarizzata. Ma è un dato di fatto che, nonostante la secolarizzazione, nel nostro tempo riemerge, in tante forme, un rinnovato bisogno di spiritualità. Come non vedere, in questo, una prova del fatto che nell'intimo dell'uomo non è possibile cancellare la sete di Dio? Esistono domande che trovano risposta solo in un contatto personale con Cristo. Solo nell'intimità con Lui ogni esistenza acquista significato, e può giungere a sperimentare la gioia che fece dire a Pietro sul monte della Trasfigurazione: "Maestro, è bello per noi stare qui" (Lc 9,33 par).
(dalla Lettera Apostolica Spiritus et Sponsa)